Quella volta che il treno si fermò a Trinitapoli

Le lotte dei braccianti di Trinitapoli furono decisive, nel luglio del 1969, a far volgere dalla parte dei lavoratori il durissimo scontro che li contrapponeva al padronato agrario per il rinnovo del contratto. Contestando il contratto separato che era stato sottoscritto da Cisl e Uil, la Federbraccianti Cgil decise di andare avanti da sola, proclamando uno sciopero che si protrasse per diverse settimane. L’occupazione della statale 16 e, a Trinitapoli, della stazione ferroviaria portarono la vertenza alla ribalta nazionale, e propiziarono la ripresa delle trattativa che si concluse davanti al Prefetto di Foggia con un accordo che fece storia: per la prima volta, così come accadeva nell’industria con i consigli di fabbrica, i lavoratori venivano coinvolti nelle scelte colturali.

Nell’articolo, estratto dal settimanale Il Peperoncino Rosso del 1 maggio 2011, Arcangelo Sannicandro, che fu uno dei protagonisti di quella lotta, parla dell’occupazione della stazione ferroviaria di Trinitapoli, che si rivelò decisiva per sbloccare la vertenza.

Sannicandro è uno dei testimoni che compaiono nel documentario La storia di un anno favoloso, finanziato dal Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e dalla Regione Puglia, nell’ambito del progetto “Memoria Ritrovata” e prodotto da Auser Territoriale Foggia e Spi Cgil Foggia, in collaborazione con Fondazione Foa e Anpi.

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