Nell’agosto del 1950 viene chiamato a far parte del Comitato Federale della Federazione provinciale del PCI ed eletto segretario dell’organizzazione di partito di Lucera.
Nelle elezioni amministrative del 1952 è eletto consigliere comunale sia a Lucera che a Motta Montecorvino, optando per l’incarico nella città di Federico II. Inizia così la lunga attività nelle istituzioni elettive che lo porterà prima all’incarico di vicesindaco e poi, per molti anni, a quello di sindaco di Lucera fino al 1967, accompagnando questo suo impegno con quello prestato in altre organizzazioni, come nell’Alleanza dei Contadini, che dirige come presidente provinciale dal 1960 al 1961, o nel comitato di zona del Subappennino Settentrionale, che batte palmo a palmo, comune per comune.
Nel 1970, con l’istituzione delle Regioni, viene eletto con moltissimi consensi consigliere regionale in rappresentanza del collegio provinciale di Foggia e confermato nella legislatura successiva. In questa sua decennale esperienza si distingue soprattutto per la battaglia in difesa dei comuni e di tutto il sistema delle Autonomie locali come cardine e prima cellula della democrazia italiana. Un impegno che svolge anche come segretario regionale della Lega per le Autonomie i poteri Locali, della quale è anche componente della Direzione nazionale. Questa sua pluridecennale presenza nelle assemblee elettive gli vale nel luglio di quest’anno il conferimento da parte del Presidente Ciampi del titolo di Commendatore della Repubblica per meriti istituzionali.
Cessato dal mandato di consigliere regionale, viene chiamato per un anno a dirigere di nuovo il partito di Lucera. Dall’ottobre 1981 per nove anni è presidente della Commissione Federale di Controllo del PCI di Capitanata, incarico che assolve con rigore e partecipe passione.
Michele Galante
[da Quel filo rosso di Puglia, Edizioni SudEst]