L’altro campo di interesse di Maria Schinaia è quello della scuola. Alla fine degli anni Cinquanta vince il concorso magistrale risultando la prima in graduatoria, e si distingue per l’impegno nella battaglia di rinnovamento che anima in quegli anni l’istituzione scolastica. Dà luogo, insieme ad un gruppo di insegnanti, alla nascita in provincia di Foggia del sindacato CGIL-Scuola. È in prima fila nel 1975 nella battaglia per l’attuazione dei decreti delegati che aprono la scuola anche alla società con l’elezione di rappresentanti nei consigli di circolo e d’istituto.
Un interesse verso la scuola e la cultura che saprà trasferire nel momento in cui è chiamata ad espletare compiti all’interno delle istituzioni elettive, che rappresentano il terzo grande capitolo del suo impegno civile.
Maria fa il suo esordio come consigliere comunale di opposizione al Comune di Foggia alla fine degli anni Sessanta con la giunta presieduta da Vittorio Salvatori.
Dopo questa prima esperienza, nel 1971 viene candidata come consigliere provinciale nel collegio di Manfredonia-Mattinata ed eletta con un’alta percentuale di consensi. È la prima donna, dopo venti anni dalla elezione del primo consiglio provinciale, ad approdare a Palazzo Dogana insieme ad un’altra giovane insegnante di Cerignola,
Ripalta Netti.
Quando nel 1976 si rinnova il consiglio provinciale e si verifica il grande balzo in avanti del PCI che risulta partito di maggioranza relativa con dodici seggi su trenta e si forma una maggioranza di sinistra capitanata da un giovane presidente,
Franzino Kuntze, Maria Schinaia è chiamata a ricoprire l’incarico di assessore provinciale alla pubblica istruzione, cultura e tempo libero.
È una vera e propria rottura nella storia dell’Ente Provincia. Mai una donna prima di lei era arrivata ad una così significativa responsabilità di governo. Un dato politico significativo che Maria non sbandiererà mai, che terrà sempre per sé con quel senso di pudore che caratterizza i dirigenti comunisti dell’epoca.
Numerose sono le iniziative che vengono realizzate dall’assessorato alla pubblica istruzione e che lasciano un segno profondo nella storia dell’Ente: dalla creazione della Galleria moderna e contemporanea, all’istituzione dell’Isef, dalla prima estate culturale provinciale ad un vasto piano di edilizia scolastica.
Conclusa l’esperienza a Palazzo Dogana, Schinaia verso la fine degli anni Ottanta si tuffa in una nuova avventura come responsabile provinciale dell’Arci, che nel frattempo ha conosciuto una profonda trasformazione e che soprattutto ha accentuato il suo carattere di organizzazione autonoma. In questo nuovo compito mostra un entusiasmo inaspettato perché qui ritrova il senso di tante sue battaglie: a favore dell’infanzia, delle donne, della crescita culturale, della difesa della pace.
Ha condiviso la sua vita con quella di Pietro Carmeno, storico dirigente politico e sindacale della sinistra dauna, che ha sposato da giovane.
Una crisi cardiaca la stronca nel mese di ottobre 1999, all’età di settanta anni, mentre è ancora in trincea, e quando può dare ancora molto per la passione ed anche la freschezza con cui affronta i problemi.
(Le note biografiche sono tratte dal capitolo dedicato da Michele Galante a Maria Schinaia nel volume Quel filo rosso di Puglia)