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Nella primavera del 1969, le popolazioni del Subappennino Dauno furono protagoniste di una delle più estese e partecipate lotte di massa nella storia del Mezzogiorno.
Decine di migliaia di persone si mobilitarono per chiedere che gli idrocarburi rinvenuti in grande quantità nei Monti Dauni non fossero portati via, ma venissero utilizzati in loco per promuovere lo sviluppo industriale.
I permessi per la coltivazione dei pozzi erano stati rilasciati dal Governo senza che le popolazioni interessate ne fossero state informate.
Quando venne avviata la costruzione degli oleodotti che avrebbero sottratto al territorio il prezioso gas naturale, le popolazioni si mobilitarono dando vita a Comitati Popolari assieme a partiti e sindacati.
La protesta toccò il culmine a maggio del 1969, quando centinaia di persone occuparono i pozzi dando vita, il 23 maggio, ad una manifestazione popolare che sarebbe passata alla storia come “la marcia dei trentamila”.
La popolazione del capoluogo scese in piazza assieme a migliaia di persone che con tutti i mezzi giunsero a Foggia dai comuni subappenninici chiedendo che il metano servisse ad alimentare lo sviluppo locale.
Il metano rappresenta una risorsa energetica importante per la regione, ma la sua estrazione e distribuzione hanno sollevato molte preoccupazioni e polemiche tra i cittadini e le organizzazioni della società civile. Uno dei principali motivi di preoccupazione riguarda gli effetti ambientali e sanitari dell’estrazione del metano, che potrebbe causare inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, con conseguenti rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Inoltre, le lotte per il metano in Capitanata sono state spesso legate alla difesa dei territori e delle comunità locali, che hanno visto nella diffusione delle attività legate all’estrazione del metano una minaccia per la loro sopravvivenza e per la loro identità culturale.
Le organizzazioni della società civile e i cittadini hanno dunque organizzato diverse iniziative di protesta e di mobilitazione, come manifestazioni, sit-in, petizioni e raccolte di firme, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a richiedere maggiori tutele per la salute e l’ambiente.
Le lotte per il metano in Capitanata rappresentano un esempio significativo di mobilitazione e di partecipazione civica, volte a tutelare la salute e l’ambiente, a difendere i territori e le comunità locali e a promuovere lo sviluppo sostenibile della regione.
Le lotte popolari per il metano in provincia di Foggia
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07/02/1964
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